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Sei Cento Quarantasei

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I muli - Lattari dormono anche

stasera, la fredda colata è nera

e dalla punta di tutte le punte

si muove discreta

un'anca più chiara: il morticino

Luna ci prova a fiatare, ma poi

subito smette ed il ricordo è

martirio. Più sopra, dove

l'abitato è afono, stanno le

tane di chi ha traslocato: bionde,

bruni, giacche ed ombrelli, pari

e dispari, troppo presto o longevi.

Sui miei nonni non ci sono nomi:

la Croce è il nano di due cumuletti

smemorati, la terra una gobba,

 il  boa  digerisce ex bambini

sotto coperta, arca che ruba

alle case con buio rintocco.

I miei nonni sono spenti

in quel letto da anni: papà

volle che fossero zolle senza

mai marmo,  i fiori sparsi,

coriandoli  anche post martedì grasso.

Ogni tanto un tafano ronza intorno

e li prega. E racconta, piccione

furioso, i giorni di chiusura e

 quelli di concerto, il mio ventre

ancora sfitto e l'abito che mi corre

davanti, bianco poltergeist sacro.

E di me in catene che,  sciocchina

e sudata, da tempo gli

tendo il patetico agguato.

 Emilia Filocamo - 14/11/2013 12:02:00 [ leggi altri commenti di Emilia Filocamo » ]

Grazie Emilio e Cristiana, un abbraccio forte.

 Cristiana Fischer - 14/11/2013 10:18:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

paesaggio e visione, notturna e ricordi, ma i movimenti -furiosi- e l’abito che corre, bianco, impediscono di sostare e tu sei comunque impegnata, tendi agguati
forse esagero con una mia immagine vincitrice della tua scrittura, ma non prevalgono di certo i toni raccolti e dimessi...

 Emilio Capaccio - 14/11/2013 00:12:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

...sfogli le nostre piccole vicende quotidiane, quelle che non appartengono ai prestigiosi libri di storia, ma alla memoria familiare, ai legami che s’intrecciano con i nostri familiari, i genitori, i nonni (tu devi essere stata particolarmente affezionata ai tuoi nonni, legata da un rapporto quasi simbiotico, direi!)
Parli dei tuoi desideri di donna, delle scelte che forse non si compirono o si compirono nel modo che non avresti voluto; parli attraverso un tafano mandato sulla tomba dei tuoi nonni.
Perché mandi il tafano? che cosa impedisce di andare tu stessa a raccontare loro come ti sembra vivere, adesso?
Forse perché un mandante può raccontare certe vicende senza provarne dolore o commozione?
Però se tenti, magari i Lattari potrebbero darti un conforto, potrebbero darti il coraggio, lassù!

Ciao.

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